Il cortile milanese per eccellenza -meglio si direbbe 'la corte'- è quello caratterizzato dalle teorie delle ringhiere. Tipologia povera, con funzioni collettive studiate al risparmio, ma ricca di sapore umano. immagine còlta nei pressi dell'Alzaia Naviglio Grande.
Via Custudi 10, la casa di ringhiera è stata adattata in base alle esigenze dei suoi abitanti e resa più vivibile (risulta però esteticamente più appiattita).
Questa foto, che può sembrare un vicolo, è una ex casera (deposito di formaggi) vista dall'ingresso di corso S. Gottardo sino allo sbocco sulla riva del Naviglio pavese.
Via Vigevano 3, un'immagine che testimonia l'aspetto originario che doveva avere una casa di ringhiera: pittoresco e disagiato.
All'Alzaia Naviglio Grande numero 36 si trova questo cortile con muro dipinto a ttompe l'oeil (l'immagine richiama gli archi di Porta Nuova in tempi andati). Sopra la porta verde, una pittura ispirata a S. Lorenzo e alle sue colonne prima che fosse abbattuta la cortina di case popolari.
Botteghe di artisti e di artigiani al Vicolo dei Lavandai lungo il Naviglio Grande. Un minuscolo angolo di folclore, vincolato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti in mancanza di un piano di salvaguardia ad ampio respiro. E' comunque, luogo sempre più frequentato per le sue attrattive turistico-commerciali, e conseguente esodo (più o meno volontario) degli originali abitanti.
Corso S. Gottardo 37: balconcino con vasi di geranio e pergolato, un tondo di Madonna stile Della Robbia e una statuetta da giardino del Settecento.
Penombra e monocolore in un cortile acciottolato di via Ascanio Sforza lungo il Naviglio Pavese.
Una vera festa di panni stesi, di persiane e usci aperti, chiusi, socchiusi lungo l'Alzaia del Naviglio Grande, con tanto di tavolozza in primo piano.
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